Secoli fa gli esploratori italiani del passato scelsero di alzare l’ancora e di salpare verso l’ignoto, di attraversare e scoprire territori sconosciuti, di rischiare la vita per scovare cosa si nascondeva oltre l’orizzonte, anche quello della conoscenza.
Ad aiutarli in quelle imprese ci fu sicuramente uno strumento che cambiò il concetto di orientamento per mare e per terra: la bussola magnetica che fu perfezionata dall’italiano Flavio Gioia alla fine del 1300, ispirato da quella precedentemente costruita dai cinesi.

Cosa spinse gli esploratori di quel tempo a compiere viaggi così tanto rischiosi?
Tra le prime motivazioni troviamo quella economico/commerciale al fine di trovare l’oro e una nuova via per gli scambi commerciali.
Tra le altre motivazioni c’è sicuramente anche quella religioso/culturale con la volontà di indottrinare al cristianesimo nuove civiltà, assecondando quello spirito di coraggio e curiosità indotto in quel periodo dall’umanesimo.
Ora diamo uno sguardo ai tre più importanti esploratori italiani di quel tempo, cioè Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci e Marco Polo.
Cristoforo Colombo, navigatore genovese, grazie al fratello cartografo che gli insegnò tutti i segreti per la lettura e il disegno di mappe nautiche e terrestri, sognò di poter raggiungere le indie navigando verso occidente; fu anche incoraggiato dalla scoperta che la Terra non fosse piatta come si era creduto per millenni.

Il 3 agosto 1492 salpò alla volta delle Indie finanziato dai sovrani di Spagna Ferdinando e Isabella.
Il 12 ottobre dello stesso anno approdò nelle Americhe segnando la data di inizio dell’età moderna e inaugurando il Nuovo Mondo.
Amerigo Vespucci, navigatore fiorentino, tra il 1497 ed il 1498 prese parte ad una spedizione che li portò nella Laguna di Maracaibo. Ricordandogli molto la laguna di Venezia, a questo territorio fu dato il nome di Venezuela.
Fu anche il primo europeo tra il 1499 ed il 1500 a raggiungere la Foce del Rio delle Amazzoni.
A questo continente si legò per sempre il suo nome: AMERICA.

Concludiamo con Marco Polo, mercante ed esploratore veneziano autore dell’opera “Il Milione”; una vera e propria pietra miliare nella storia delle esplorazioni. Il Milione fu scritto nel 1298 dallo scrittore Rustichello, a cui Marco Polo aveva dettato le sue memorie quando si trovò in carcere a Genova, in Oriente, in seguito al suo arresto per un coinvolgimento in una battaglia tra navi mercantili veneziane e genovesi.
I rapporti commerciali della sua famiglia lo portarono a viaggiare verso Oriente, in Cina, dove divenne anche Governatore di una delle città.
Egli tracciò la famosa via della seta, che andava da Venezia alle estremità orientali della Cina, dalla quale portò in Italia la pasta e le spezie.
Fu il primo europeo ad addentrarsi nel territorio della Birmania e tra i suoi viaggi raggiunse anche il Tibet.