L’antica civiltà Fenicia è la continuazione della civiltà Cananea. Le prime notizie dei Fenici risalgono al 3500 a.C. ma la loro vera e propria civiltà si sviluppò più di 1000 anni dopo e terminò nel 350 a.C. a causa di Alessandro Magno. I Fenici furono soprattutto un popolo di navigatori e commercianti. I confini geografici della Fenicia si trovarono nella costa che va da nord a sud della costa siro-palestinese. Le città fenicie furono costruite sui promontori di questa costa con uno o più porti, praticavano il cosiddetto cabotaggio (viaggio per mare non lontano dalla costa) che permetteva loro di attraccare velocemente in caso di difficoltà, fare rifornimento di acqua e viveri e commerciare con altre popolazioni.

Erano abili pescatori e agricoltori. Il prodotto agricolo più rilevante dei Fenici fu il vino che grazie alla loro capacità nautiche e commerciali loro fecero conoscere e apprezzare in tutto il bacino del Mediterraneo. Erano abili intagliatori di legno di cedro, utilizzato per costruire le loro imbarcazioni, capaci anche di creare tessuti e lavorare il bronzo.
Per quanto riguarda l’organizzazione della società fenicia la monarchia dominava su ogni Città-Stato e il Re godeva di grande potere e prestigio.
La gerarchia dei diritti e dei doveri dei cittadini fenici era basata sulla contrapposizione: liberi-schiavi, uomo-donna, cittadino-straniero.
Ricordiamo anche che culturalmente si attribuisce a loro l’invenzione del primo alfabeto fonetico con 22 consonanti.

Per quanto riguarda la religione, i fenici avevano delle divinità protettrici diverse per ogni Città-Stato, ad esempio, a Tiro e Biblo, due importanti Città-Stato, si avevano divinità diverse. A Tiro c’erano MELQART (ordine e benessere) e ASTARTE (potere-vitalità-fertilità), mentre a Biblo si credeva nella “signora di Biblo” (Dea madre progenitrice di tutti gli esseri viventi).
Era diffusissimo anche il culto di “stele e betili” (monoliti di pietra o legno): il loro tempio era rappresentato da un recinto sacro a cielo aperto con una piccola cappella di fronte alla quale si trovava un altare per i sacrifici. Inoltre, credevano che l’aldilà si trovasse sottoterra e che fosse un deserto buio.
Alcuni riti propiziatori erano rivolti ai loro sviluppi commerciali, infatti i Fenici erano abili commercianti e intermediari tra le diverse civiltà del Mediterraneo. Pensa che i loro commerci si estendevano dall’attuale Palestina (margine orientale del Mediterraneo) sino a Cadice (margine occidentale del Mediterraneo).
Con Greci ed Egizi i legami commerciali erano intensi. Si vendeva parecchio legno di cedro e vino.

Già attorno al 1200 A.C. i fenici costruirono grandi navi mercantili e furono anche i primi a realizzare Bireme e Trireme (imbarcazioni a vela con doppia o tripla fila di rematori) che gli consentirono uno straordinario sviluppo commerciale in tutto il Mediterraneo.
La loro espansione nel Mediterraneo comprese anche la nostra Sicilia e Sardegna.
Palermo e Cagliari furono fondate proprio dai Fenici.