Il melo domestico (malus domestica) è una pianta da frutto a foglia caduca appartenente alla famiglia delle rosacee tra le più coltivate al mondo. Il centro di origine del melo selvatico, progenitore dell’attuale melo coltivato, crediamo sia il Kazakistan della zona della città di Almaty, capitale del Kazakistan sino al 1997.
A quanto pare, questo melo selvatico sarebbe la madre di tutte le mele, attualmente ne conosciamo oltre 7.000 varietà!

Il melo può essere coltivato un po’ dovunque e su qualsiasi terreno, ma preferisce un clima fresco, un terreno ricco di humus e le zone collinari che si trovano tra i 600 e i 1000 metri sopra il livello del mare.
Inoltre, questa pianta teme la siccità e i ristagni di acqua.
Il melo è un piccolo albero la cui altezza varia dai 3 ai 10 metri, ha una chioma fitta ed un apparato radicale (le radici) superficiale.
Le foglie ovali, leggermente seghettate con apice (punta) acuto, base arrotondata, lunghezza di 5/12 cm e larghezza di 3/6 cm.

I fiori sono ermafroditi (hanno gli organi sia maschili che femminili) di colore bianco/rosato esternamente e bianco all’interno costituiti da cinque petali larghi 2.5/3.5 cm e la fioritura avviene in primavera. Il frutto si forma con l’accrescimento del ricettacolo florale insieme all’ovario. Il frutto vero in realtà è costituito dal solo torsolo; quindi, la mela è definita un falso frutto.
Il melo è una pianta molto resistente alle malattie e ai parassiti, ciò nonostante, alcuni funghi come la muffa polverosa, possono ammalarlo di ticchiolatura del melo che colpisce foglie, germogli e frutti.
Per quanto riguarda gli insetti parassiti, il melo può essere attaccato dalla cocciniglia. Deponendo le uovae nutrendosi della linfa vitale del melo, essa provoca macchie e buchi ai frutti.

Il melo, come detto, può essere coltivato un po’ ovunque ma preferisce un clima fresco e un terriccio ricco di humus.
Dai fiori del melo le api possono ricavare miele, anche se per loro risultano poco appetibili. La produzione si concentra dove troviamo vaste coltivazioni come in Campania, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige.
Per concludere, aggiungiamo alle tue conoscenze una caratteristica particolare del melo: l’auto incompatibilità. I semi generati sono sempre figli di due genitori differenti, riducendo così la possibilità di selezionare semi da coltivare. Per ovviare a tutto ciò l’uomo, praticando la tecnica dell’innesto, ha permesso di generare oltre 7.000 varietà differenti di melo, rendendole così più robuste alle malattie e ai parassiti.