Le alpi fanno parte della catena Alpino-Himalaiana che si estende dall’Europa all’Asia, formatasi per la collisione tra placche tettoniche, quella africana e quella euro-asiatica avvenuta circa 130 milioni di anni fa e tutt’ora in atto. Questa catena montuosa, la più importante d’Europa, si estende in lunghezza per circa 1200 km e in larghezza da un minimo di 130 km a un massimo di 250 km.

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L’arco alpino si estende dalla Francia alla Slovenia e separa l’Europa centrale da quella meridionale.

Possiamo ripartire tutto l’arco alpino in tre sezioni: Alpi occidentali, Alpi centrali e Alpi orientali. Ora vediamo quali sono le cime più alte di queste tre sezioni:

  • ALPI OCCIDENTALI – Monte Bianco 4810 metri
  • ALPI CENTRALI – Monte Rosa 4611 metri
  • ALPI ORIENTALI – Piz Buin (Pizzo Bernina) 4049 metri

Le Alpi italiane vanno dalla Liguria al Friuli-Venezia Giulia caratterizzando 7 regioni: Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, incidendo profondamente sul loro modo di vivere, sulle tradizioni, sulla cultura e sull’economia.

Formano un grande arco, chiamato appunto Arco Alpino, che racchiude a sud l’intera Pianura Padana.

Nel 1924 il comitato geografico italiano ha pubblicato un documento di “Partizione delle Alpi”.

Le ha così suddivise:

  • ALPI MARITTIME
  • ALPI COZIE
  • ALPI GRAIE
  • ALPI PENNINE
  • ALPI LEPONTINE
  • ALPI RETICHE E CARNICHE
  • ALPI GIULIE

Esiste un metodo didattico, chiamato acrostico, che consente facilmente di memorizzarne i nomi.

Si prendono alcune parti iniziali delle parole costituendo una frase di senso compiuto:

MA CON GRAN PENA LE RETI CALA GIÙ

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La colonizzazione delle Alpi avvenne con la fine dell’ultima glaciazione circa 15.000 anni fa quando la fusione dei ghiacci consentì di rendere abitabili vaste zone vergini. Nell’età del ferro (1200 a.C-1000 d.C.) si contano quattro gruppi etnici prima dell’arrivo dei cartaginesi e dei Romani.

Nel 15 a.C. una quarantina di popoli delle alpi Occidentali furono combattuti e vinti dai Romani. Nonostante ciò, questi popoli mantennero una certa autonomia da Roma e non furono inglobati in nessuna delle province romane. A memoria di tale privilegio rimangono gli Archi di Augusto ad Aosta e Susa.

Successivamente, durante il medioevo, le Alpi furono una delle aree geografiche meno toccate dal feudalesimo, non lo subirono in quanto il territorio dava scarsa produttività agricola; quindi, non rivestirono alcun interesse economico per gli stati della pianura; rimanevano però una zona militare strategica.

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Un limite naturale e un fattore determinante allo sviluppo vegetativo è l’altitudine. Gli alberi, ad esempio la quercia e il faggio, non crescono oltre i 1200-1700 m.

Ora veniamo alla flora. Sulle alpi troviamo boschi ricchi di conifere (abeti, larici, cembri) e nelle zone rocciose crescono bassi arbusti (ginepri, pini mughi) e troviamo la bellissima stella alpina.

Per quanto riguarda la fauna delle Alpi, troviamo cervi, caprioli, camosci, galli cedroni, marmotte, volpi, gufi e la maestosa aquila reale.

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